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Che cos'è il superbonus

La legge di riforma del sistema previdenziale introduce un particolare beneficio (cosiddetto superbonus) per i lavoratori dipendenti del settore privato che hanno maturato o matureranno il diritto alla pensione di anzianità fino al 31 dicembre 2007, ma decidono di continuare a lavorare.

Coloro che decidono di rimanere al lavoro otterranno un aumento esentasse in busta paga pari alla contribuzione previdenziale: il 32,7% dello stipendio lordo per quasi tutti i lavoratori.

I vantaggi

Chi sceglierà di restare al lavoro otterrà un aumento in busta paga pari alla contribuzione previdenziale: il 32,7% dello stipendio lordo per quasi tutti i lavoratori (l'incremento sale al 33,7% sulla fascia di retribuzione annua che eccede i 37.883 euro).

Alcuni esempi:

Retribuzione mensile netta

Totale in busta paga
(con il superbonus)

Superbonus

Aumento percentuale

€ 1.000

€ 1.425

€ 425

42%

€ 1.500

€ 2.200

€ 700

46%

€ 2.000

€ 2.990

€ 990

49%

€ 2.500

€ 3.790

€ 1.290

51%

Si tratta di esempi orientativi, calcolati su una cifra mensile che potrebbe variare, tra l'altro, laddove si considerasse l'importo annuo comprensivo della tredicesima / quattordicesima mensilità.

A quali categorie di lavoratori

Solo ai lavoratori dipendenti del settore privato. Sono esclusi i dipendenti pubblici: statali, dipendenti degli Enti locali (Comuni, Province e Regioni), dipendenti delle ASL e i dipendenti degli Enti pubblici non economici quali Inps, Inail ecc.

Chi lo può ottenere

Il superbonus è diretto a chi ha maturato o chi raggiungerà i requisiti per la pensione di anzianità:

Negli anni dal 2004 al 2005

Per raggiungere i requisiti per la pensione di anzianità sono necessari 35 anni di contributi e almeno 57 anni d'età.

Eccezione: l'età si riduce a 56 anni per gli operai e i cosiddetti "precoci", coloro cioè che possono vantare almeno un anno di contribuzione derivante da attività lavorativa prima del compimento del 19° anno di età.

In alternativa, il requisito per la pensione di anzianità può essere raggiunto con 38 anni di contribuzione, indipendentemente dalla età anagrafica;

Negli anni dal 2006 al 2007

Per raggiungere i requisiti per la pensione sono necessari 35 anni di contributi e un'età anagrafica di almeno 57 anni per tutti. In alternativa, il requisito può essere raggiunto con 39 anni di contribuzione indipendentemente dall'età anagrafica.

Come si ottiene

Il lavoratore dovrà comunicare, compilando l'apposito modulo, l'intenzione di rimanere al lavoro sia all'ente previdenziale, sia al datore di lavoro.

La pensione

L'importo della pensione che spetterà a coloro che hanno optato per il superbonus sarà pari a quello calcolato al momento della richiesta dell'incentivo (sulla base dei contributi versati fino a quella data), maggiorato degli aumenti del costo della vita che sono intervenuti nel frattempo.

Nel 2004 tali aumenti sono stati pari al 2,5%.

Campagna informativa

Per tutte le informazioni è attivo il numero verde Inps 800 90 10 80, dedicato esclusivamente

 

 

Riforma del sistema previdenziale

 

La Riforma si propone di raggiungere due obiettivi, largamente condivisi a livello europeo:

A. Elevare gradualmente l'età pensionabile, principalmente su base volontaria

B. Sviluppare la previdenza complementare, da affiancare a quella pubblica

Si prevedono due fasi di intervento

1. Fino al 2008: sistema immutato per quanto riguardo i requisiti di accesso al pensionamento.

• Pensione in vigore: nulla cambia.

• Pensione di anzianità: nulla cambia.

• Incentivi a continuare il lavoro: i lavoratori dipendenti del settore privato che matureranno, entro il 31.12.2007, i requisiti anagrafici e contributivi per la pensione di anzianità e che decideranno di rimanere al lavoro riceveranno, per il periodo 2004-2007, un aumento in busta paga pari all'importo dei contributi previdenziali che dovrebbero essere versati all'ente di previdenza, vale a dire il 32,7% della loro retribuzione. L'aumento sarà esente da ogni tipo di imposta.

• Certezza dei diritti: i lavoratori che abbiano maturato, entro il 31.12.2007 i requisiti per l'accesso al trattamento pensionistico potranno andare in pensione in qualunque momento anche se dovessero intervenire modifiche legislative.

2. Dal 2008: riforma strutturale, con eccezioni.

• Pensione di anzianità nel sistema retributivo e misto: i requisiti per l'accesso alla pensione di anzianità sono: 35 anni di contributi e 60 anni di età (61 per gli autonomi), con incremento di 1 anno nel 2010 e poi ancora di uno nel 2014, salvo verifica degli effetti finanziari; 40 anni di anzianità contributiva a prescindere dal requisito anagrafico.

• Pensione nel sistema contributivo: si può accedere alla pensione con 65 anni per gli uomini e 60 per le donne ed un quinquennio di contributi; 40 anni di contributi a prescindere dall'età; 35 anni di contributi e 60 anni di età (61 per gli autonomi) con gli incrementi anagrafici di cui al precedente punto.

• Eccezione: è consentito, in via sperimentale fino al 2015, alle lavoratrici che optano per la liquidazione della pensione con il sistema contributivo, di conseguire la pensione di anzianità ancora con 35 anni di contributi e 57 anni di età (58 anni per le lavoratrici autonome).

3. Sono presenti, inoltre, nel provvedimento norme riguardanti:

• Pensioni d'oro: viene introdotto un prelievo del 4% per le pensioni d'oro (almeno 516 € al giorno) e viene introdotto un tetto minimo all'importo delle pensioni stesse.

• Privilegi: si procederà all'eliminazione di sperequazioni tra le varie gestioni pensionistiche, al fine di ottenere, a parità di anzianità contributiva e di retribuzione pensionabile, uguali trattamenti pensionistici.

• Disabilità: i lavoratori disabili nonché i lavoratori che si prendono cura di familiari conviventi disabili che trasformeranno il loro rapporto di lavoro da tempo pieno a part-time, si vedranno accreditare i contributi figurativi come se lavorassero a tempo pieno.

• Casse di previdenza dei liberi professionisti: viene mantenuta l'autonomia agli enti di diritto privato di cui ai decreti legislativi n. 509/94 e n. 103/96.

• Attività usuranti: chi svolge un lavoro duro potrà usufruire di un regime agevolato (da definire con le parti sociali).

• Lavoratrici madri: le madri che lavorano potranno ritirarsi dal lavoro con un regime agevolato (da definire con le parti sociali).

• Lavoratori precoci: chi ha iniziato a lavorare prima dei 19 anni avrà garantito un regime agevolato (da definire con le parti sociali).

• Trattamento di fine rapporto: conferimento su base volontaria, mediante il meccanismo del silenzio-assenso, del TFR maturando, ai fondi pensione per finanziare la previdenza complementare.

• Totalizzazione dei periodi contributivi: viene ampliata la possibilità di totalizzare i periodi assicurativi posseduti nelle varie gestioni previdenziali.

• Lavoratori parasubordinati: potranno proseguire volontariamente il versamento dei contributi, contestualmente alla contribuzione obbligatoria nella gestione separata INPS, presso altre forme di previdenza obbligatoria.

• Pubblico impiego: l'estensione progressiva degli incentivi e della previdenza complementare ai dipendenti pubblici dei ministeri, delle regioni, degli enti locali, delle università, etc., è affermata nella delega in linea di principio, ma la sua attuazione concreta deve essere oggetto di confronto e negoziato con le parti sociali e le regioni.

 

Per ulteriori informazioni chiedi parere al consulente dello studio

 

 

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