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Credito d'imposta

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Il sistema delle agevolazioni finanziarie alle imprese sotto forma di credito d’imposta, ha registrato negli ultimi anni un notevole interesse grazie soprattutto alla Legge 388/2000 art.8 che ha disciplinato la concessione di un contributo a fondo perduto sotto forma di credito d’imposta alle imprese (quindi ne sono esclusi i professionisti) che nel periodo 2000 – 2006 realizzano nuovi investimenti in beni strumentali.

La normativa è stata oggetto nel corso degli anni di modifiche importanti che hanno cambiato radicalmente le regole per accedere e beneficiare dei contributi; le modifiche più importanti riguardano i settori economici ammessi alle agevolazioni (sono ammesse soltanto le attività agevolabili ai sensi della Legge 488), la previsione di una istanza preventiva da parte dell’impresa cui deve seguire la risposta di ammissione o diniego da parte dell’agenzia delle entrate, (entro 30 giorni), un limite massimo annuo di utilizzo del credito d’imposta, ed un limite temporale entro cui si può utilizzare il medesimo credito.

E’ importante evidenziare che allo stato attuale la positività del meccanismo del credito d’imposta, è limitata dalle risorse stanziate a beneficio di questa legge; pur tuttavia, è consigliabile per l’impresa di inoltrare ugualmente l’istanza, per conservare l’ordine di priorità, che nel momento di assegnazione di ulteriori stanziamenti può risultare utile per beneficiare delle agevolazioni.     

Quindi fino all’anno 2006, nel variegato sistema delle agevolazioni finanziarie, l’impresa ed il professionista che l’assiste è opportuno che prendano seriamente in considerazione il credito d’imposta quale possibile sovvenzione per un nuovo programma di investimenti da realizzare.

Di recente le agevolazioni finanziarie sotto forma di credito d’imposta sono state estese alle imprese che investono in pubblicità, pertanto oggi coesistono per le imprese due forme di contributo a fondo perduto sotto forma di credito d’imposta:

  1. Credito d’imposta sui nuovi investimenti

  2. Credito d’imposta sugli investimenti pubblicitari        

Le agevolazioni finanziarie sotto forma di credito d’imposta, consentono alle imprese beneficiarie di ottenere il contributo a fondo perduto, mediante la compensazione che esse fanno dei debiti d‘imposta di qualunque natura. Da ciò deriva che la scelta verso questo tipo di agevolazione è tanto più interessante quanto più rilevante è il saldo imposte a debito mensile dell’impresa; infatti in generale le varie normative sui crediti d’imposta vigenti, che di seguito analizzeremo, prevedono dei precisi riferimenti temporali per l’utilizzo del credito d’imposta, quindi una impresa che non presenta entro questi termini una cifra di imposte a debito, perde definitivamente il diritto ad utilizzarne l’eccedenza rimasta appunto inutilizzata. Per questo motivo, l’opportunità del credito d’imposta è sempre meno importante per le nuove iniziative, le quali nei primi periodi di attività possono molto probabilmente presentare dei saldi d’imposta a credito, mentre è sempre più interessante per le imprese che presentano forti utili d’esercizio e quindi dei saldi d‘imposta a debito non indifferenti.

Gli aspetti positivi dell’agevolazione sotto forma di credito d’imposta sono così evidenti, tanto che non vi è stata norma agevolativa che abbia impiegato tante risorse finanziarie quante ne ha soddisfatte l’art. 8 della legge 388/2000 e successive modifiche. Quali sono gli elementi che ne hanno determinato il successo: in primo luogo l’automaticità del meccanismo, visto che le imprese beneficiano del contributo già dal momento stesso in cui effettuano l’investimento, nessun obbligo di garantire incrementi occupazionali. Resta evidente però, ribadendo il concetto di prima, che se una impresa prevede di non avere debiti di imposta di un certo livello, la positività del sistema degli incentivi sotto forma di credito d’imposta, viene notevolmente ridotta.

         15/06/2004

Per ulteriori informazioni chiedi parere al consulente dello studio

 

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